Ricerca personalizzata

martedì 29 novembre 2011

Il ritorno del KIWANO

Cosa hanno in comune una bella formaggella fresca appena fatta ed un paniere di kiwani appena raccolti? Ma è chiaro: assolutamente nulla!!!! Anche quest’anno per fortuna, con grande gioia di un mio caro amico, Francesco, che diciamo non è proprio appassionato di kiwano, si è compiuto il rito della raccolta di quello che io invece considero un miracolo della natura. Quest’anno purtroppo sono stato un po’ impegnato e non ho avuto tempo a sufficienza per dedicarmi alla coltivazione intensiva di questo splendido frutto/ortaggio. Quelle tre piantine striminzite messe a dimora a maggio scorso, hanno fatto tuttavia il loro onesto lavoro, producendo una decina di frutti. Li ho raccolti qualche giorno fa per evitare che freddo e umidità li portassero a marciume. Ora matureranno per qualche mese, come il formaggio del resto, decorando la casa con le loro forme particolari ed il loro colore. Quando saranno maturi ritornerò ad assaporarne il gusto ed il prezioso aroma. A Francesco lascerò solo una fetta di formaggio.

domenica 20 novembre 2011

INALBERIAMOCI!!!!

Grazie di cuore a tutte le persone che sono intervenute all'iniziativa INALBERIAMOCI, sono stati messi a dimora un centinaio di alberi!!!
Vedi il link:
MACCARESE

lunedì 7 novembre 2011

INALBERIAMOCI

Domenica 20 novembre a Maccarese pianteremo alberi!!! Se potete venire portate con voi uno o più alberi da mettere a dimora! La Natura ed il Pianeta ve ne saranno grati...


lunedì 24 ottobre 2011

Piantati un milione di alberi!!!!!

Felix, 13 anni, ha piantato un milione di alberi!!!
Il grande Felix ce l'ha fatta, in quattro anni è riuscito a piantare un milione di aberi coinvolgendo migliaia di persone nel progetto. Allora è possibile, cosa state aspettando?

domenica 23 ottobre 2011

La raccolta dei semi


Semi di Acer Negundo


Raccolta di semi vari

E' autunno, ancora il sole riesce a scaldarci il viso quando il vento cessa di soffiare, le foglie si tingono di giallo e di rosso, gli alberi si preparano ad affrontare la stagione fredda. L'autunno è un mese speciale per noi seminatori, le piante ci offrono i loro semi, li mostrano con orgoglio sui loro rami, sono l'occasione vivente per fare qualcosa di importante e di concreto. Raccogliamoli, in tutte le loro forme, in tutti i loro colori, raccogliamoli dalle piante che conosciamo, raccogliamoli dalle piante che non conosciamo, anche se non abbiamo assolutamente la minima idea di come si seminino, non importa, raccogliamoli e seminiamoli, qualche cosa nascerà e sarà per merito nostro. La Natura aspetta persone come noi, persone che non esitano e non perdono tempo, la situazione è difficile ed è tempo di agire! Raccogliete i semi e seminate...

lunedì 17 ottobre 2011

Autunno

Raccolti d'autunno
Autunno è vento e sole, musica tra foglie danzanti malinconiche, autunno è tepore e freddo improvviso, è terra, cielo e odore di vino, di foglie secche e castagne calde, autunno è vita e morte insieme, è colore d'arancio e fuoco vivo, zucchero goloso di frutto saporito. Autunno è breve come è breve una notte, è un sospiro leggero sospeso tra una calda carezza estiva ed un pugno di ghiaccio invernale... 
Marroni
Corbezzoli e pomodori

domenica 16 ottobre 2011

Piccoli di Acer Negundo crescono...

Piccoli di Acer Negundo.
Avevo prelevato i semi l'anno scorso a casa di un amico che possiede un bell'esemplare di Acer Negundo nel suo giardino. Poi per colpa del mio disordine cronico li avevo persi. Sono sbucati fuori di nuovo in primavera e allora li ho seminati, con poche speranze che nascessero, e invece... I semenzai crescono coraggiosi, presto diventeranno alberelli e vi racconterò della piantumazione di Acer Negundo.

Vedi anche: Acer Negundo

venerdì 14 ottobre 2011

Semi di Magnolia

Semi di Magnolia
Quanto è semplice pensare di poter davvero fare qualcosa per questo pianeta...

Ero in attesa che mia figlia uscisse dalla palestra, mi sono guardato intorno ed ho scoperto un bellissimo esemplare di Magnolia. Aveva le pigne cariche di semi rossi fuoco, mi sono messo a prelevarli uno per uno, come un bambino che si mette a giocare con qualcosa che trova di suo interesse. Gli altri genitori in attesa mi hanno osservato stupiti, senza poter capire cosa stessi facendo. Raccoglievo semi di Magnolia, per seminarli e piantare alberi, facevo quello che faccio da sempre, e che continuerò a fare, senza fermarmi mai...

martedì 11 ottobre 2011

Seminiamo castagne!!!

In questo periodo dell'anno vi invito a selezionare le castagne migliori, magari dopo una bella passeggiata autunnale nei boschi, potete seminarle subito e tenere i semenzai all'aperto, sempre umidi, germinano in primavera con una relativa facilità, rappresentano quindi un'ottima opportunità per riprodurre alberi. Inoltre riusciremmo a contrastare gli effetti negativi di quel maledetto cinipide che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dei nostri castagneti...

Vai su:  Il Castagno

sabato 1 ottobre 2011

I miei semi di zucca

Quest'anno ho coltivato la zucca quintale, devo dire non di grande qualità quanto a sapore, molto bella da vedere ma poco saporita. I suoi semi tuttavia si sono rivelati davvero ottimi. Li ho prima lasciati asciugare qualche giorno al sole con il sale, poi li ho tostati in una padella. Sono squisiti...  

                             
                                                                       




martedì 27 settembre 2011

Granturco settembrino

Una meravigliosa pannocchia
Quest'anno ho avuto la fortuna di assaggiare del mais autoprodotto. E' una varietà orticola che non avevo mai coltivato, ma la curiosità mi ha spinto a dedicare una parte dell'orto proprio alle mitiche pannocchie. E così ne ho ottenute una decina, belle d'un giallo misto all'arancio, come se avessero fatto una scorta di raggi di sole durante tutta l'estate. Ne ho sgranata una, ho risciacquato i chicchi sotto l'acqua e poi li ho bolliti per quasi due ore. Sono rimasti coriacei ma il sapore è risultato divino. Li ho scolati e conditi con un po' di margarina e sale. Quando li ho assaggiati ho rivisto luoghi d'un passato lontano, feste di paese, tradizioni dimenticate nell'oblio del tempo. Il profumo ed il sapore mi hanno riportato a quando da bambino trascorrevo le lunghe estati in un piccolo paese di campagna con i miei nonni. Ho rivisto le bancarelle, le sagre, la gente festosa, ho assaporato di nuovo l'odore lontano di brace, zucchero filato e vino. Tutto questo solo assaggiando qualche piccolo, semplice, giallo chicco di buon granoturco.

I chicchi appena sgranati


Il mio mais in cottura

domenica 25 settembre 2011

Raccolto d'autunno

Primi giorni d'autunno, l'estate ormai tramontata riesce ancora a scaldare il cielo, nell'orto si incontrano piante giganti ormai spremute fino all'ultimo frutto, il caldo le ha maltrattate ma loro hanno comunque offerto il loro meglio. E' domenica mattina e un giro nell'orto ripaga abbondantemente della fatica fatta per raccogliere a capo chino tanta meravigliosa abbondanza, miracolo superbo d'una natura sorprendentemente ancora prodiga e altruista verso noi umani. Zucche, melanzane, friarelli, peperoni, cetrioli, pomodorini, questo il mio raccolto d'autunno...







lunedì 19 settembre 2011

Gli alberi di Colle Perino

L'albero del falso pepe
Sabato torrido di metà settembre, l'estate volge al termine ma solo sul calendario, il cielo e le temperature rimangono decisamente estive. Nella scuola elementare di Colle Perino a Velletri il seminatore si appresta a piantumare altri alberi: una sequoia sempervirens, un albero di pepe rosa ed uno splendido bagolaro prendono posto su una spianata polverosa di brecciolino e accendono una speranza in un luogo migliore, più fresco, più verde, più vitale. Il seminatore non mostra stanchezza alcuna e prosegue imperterrito nel suo progetto di mettere a dimora quanti più alberi potrà in tutta la sua vita. Mettere a dimora alberi in una scuola ha poi un significato ancora più importante ed un valore più nobile. I bambini potranno vedere gli alberi crescere e sviluppare, comprendendo il significato e l'importanza della vita di queste splendide creature. La passione per il verde ed il rispetto della natura si insegnano con facilità proprio quando i bambini sono piccoli, perchè sono in grado di assimilare e fare propri messaggi vitali e preziosi, senza le dietrologie e le complicazioni proprie degli adulti. I bambini di oggi saranno gli adulti di domani, e speriamo che tra loro ci sia anche qualche seminatore pazzo...
A lato e a seguire le foto degli alberelli messi a dimora.


La giovane sequoia

Il giovane bagolaro

sabato 10 settembre 2011

Per fare un albero ci vuole...

La produzione di giovani alberi prosegue ininterrotta, le semine si susseguono senza fine. Intanto i semenzai di primavera mostrano già il loro aspetto di giovani piantine, promesse verdi di futuri e possenti alberi.
Il mio credo è questo e per farmi smettere di seminare e di riprodurre alberi mi devono abbattere con una motosega.
Ma non mi fermerebbero comunque perchè altri pazzi come me hanno capito qual'è l'unica strada per salvare questo pianeta e consegnarlo alle generazioni future...
 
Piccola Paulownia Elongata

Semenzai d'estate

Piccolo albero di Kachi

Piccolo Acero

lunedì 6 giugno 2011

Quegli uomini piccoli piccoli...

Proprio ieri ho appreso da un caro amico che nel mese di aprile a Fiumicino sono stati abbattuti 900 eucalipti!!! (I 900 Eucalipti abbattuti a Fiumicino). Nello stesso giorno ho trovato un messaggio in Facebook di un altro amico che ha deciso recentemente di trasferirsi in Mongolia: era entusiasta del posto e diceva di avermi pensato perchè il governo mongolo ha avviato con fermezza un programma di piantumazioine su larga scala, avendone a pieno capito l'importanza. Da noi, in quello che una volta chiamavano Bel Paese, la terra della cultura e del buon cibo, la stessa terra che vantava risorse paesaggistiche e naturali, in questa terra si discute animatamente del legittimo impedimento, ancora una volta bisogna sperare di allontanare la minaccia sul nucleare, bisogna impedire agli speculatori di arricchirsi su un bene comune e prezioso come l'acqua. I Mongoli piantano alberi, noi piantiamo sacchetti di "munnizza", i Mongoli progettano le loro foreste del futuro, noi invece saccheggiamo e distruggiamo quelle attuali, creando giungle di cemento. Noi abbiamo una classe politica che guadagna cifre enormi, che vanta benefici di ogni tipo, tutto senza che in cambio venga realizzato nulla di positivo per il futuro del nostro paese. Non conosco cosa sia successo a Fiumicino, so per certo che oggi non ci sono più 900 alberi di alto fusto, una foresta, alberi in grado di estrarre dall'atmosfera quintali di inquinanti, alberi che proteggevano le colture dal vento, alberi che coloravano il paesaggio raccontando un pezzo della nostra storia, quando i nostri nonni li misero lì per bonificare i terreni paludosi dell'epoca. Come ha fatto il sindaco di Fiumicino ad accorgersi di un tale "crimine" solo a cose fatte? I Mongoli possono insegnarci tanto anche se noi difficilmente riusciremo umilmente ad imparare preziosi insegnamenti, perchè anche se in passato siamo stati grandi, oggi siamo solo dei piccoli piccoli italiani...

I 900 Eucalipti abbattuti a Fiumicino

martedì 24 maggio 2011

Un altro albero a dimora...

Giornata caldissima, un sole pieno e lucente, le nuvole sullo sfondo delle colline in un continuo borbottio di tuoni, cielo variabile come l'umore delle donne, ma come loro, meraviglioso. Una giornata trascorsa serenamente in compagnia di amici, e quale migliore occasione per mettere a dimora un albero ed immortalare tutto? Da un paio di anni tenevo prigioniero in vaso un Avocado che scalpitava per esser liberato in terra. Cosa fatta grazie alla disponibilità di un amico che, lungimirante sulle cose belle, gli ha riservato un pezzetto del suo giardino. Madre natura ha ringraziato disegnando un arcobaleno nel cielo, un colorato  e soffice spettacolo. Buona vita Avocado.

Angelo scava la buca

Andrea il seminatore con l'Avocado a dimora

Le foglie del giovane Avocado

La cima del giovane Avocado

Il ringraziamento di Madre Natura

Andrea

giovedì 5 maggio 2011

SEMINIAMO ALBERI

Il pianeta è in debito di ossigeno. L’aria è intrisa di veleni. La terra è deturpata e violentata. E le prospettive non sembrano essere confortanti se solo si pensa che la popolazione mondiale cresce ogni anno a ritmi sostenuti, e con lei anche lo sfruttamento delle risorse. Cosa possiamo fare allora? Ce ne stiamo a guardare mentre il nostro futuro viene stuprato e sconvolto? Non è necessario stravolgere la nostra vita per contribuire al miglioramento della situazione. Diventiamo vigili sul patrimonio arboreo che ci circonda, diventiamo gelosi del verde che colora i luoghi in cui viviamo, se necessario portiamo un po’ d’acqua a qualche alberello indifeso e sofferente, ve ne sarà grato restituendovi ossigeno e aria pulita. Non solo. Quando vi capita di fare una passeggiata all’aria aperta e vi imbattete in qualche seme ai piedi di un albero, come spesso avviene per esempio con i lecci, le querce, le mimose e i castagni, raccogliete il seme, fate una buca in un posticino propizio e riparato, adagiatevi il seme, coprite e se potete bagnate. Lì nascerà un albero, con le sue radici legherà voi a questo pianeta, per sempre. E ancora, non solo. Tutti voi mangiate la frutta, giusto? Quanti semi finiscono nella spazzatura? Tutti o quasi. Da domani provate a fare diversamente. Conservate il seme della frutta appena mangiata e seminatelo quando ne avrete la possibilità ovunque, adottate le tecniche o i sistemi che più riterrete adeguati, comodi e propizi, non gettate mai più neanche un solo seme, perché potreste gettare via un albero. Avete idea di cosa potrebbe cambiare già solo nel giro di dieci anni se tutti facessimo così? Da domani provate a chiudere gli occhi e immaginate i luoghi in cui vivete popolati da alberi verdi e rigogliosi. Tutto questo è possibile, basta solo volerlo. Le generazioni future vi saranno grate per l’eternità.


Sequoie giganti appena nate

Io continuerò a seminare sempre, fino a che ne avrò la forza e la possibilità, e spero davvero che lo facciate anche tutti quanti voi.


Sequoie giganti  di un paio di mesi

Andrea il seminatore

martedì 3 maggio 2011

JIAOGULAN ( Gynostemma pentaphyllum )

Tempo fa stavo ammainando le vele dopo una bella navigata tra siti botanici di ogni genere quando l'occhio mi cadde fortuitamente sul nome della Gynostemma Pentaphyllum. Ne avevo già sentito parlare in passato quando qualcuno la descriveva come una pianta eccezionalmente miracolosa. Ho deciso pertanto di approfondire l'argomento, un po' per sgonfiare l'eccessivo e scarsamente salutare clamore web-mediatico che sta pian piano montando, un po' per consentire ai seminatori veri di potersi coltivare in autonomia una sorta di effetto placebo botanico che male di sicuro non può fare, visto che quando si interrano dei semi si genera comunque una vita e si contribuisce al verde. Se poi le foglioline di questa pianta, lasciate essiccare ed utilizzate come tisana, si dovessero dimostrare effettivamente salutari, allora perché non diffondere la sana abitudine di seminarne sempre un po' nei vasi sui nostri balconi? Almeno insieme al basilico cancerogeno (BASILICO) avremo una piantina che infonde salute…
      
Coltivazione della Gynostemma pentaphyllum. E' originaria della Cina meridionale, del Giappone, India, Corea e Malesia, è una pianta apparentemente insignificante, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa delle zucchine per intenderci, cresce spontaneamente nei paesi di origine e da qualche tempo viene coltivata con tecniche biologiche anche in Italia. E' una pianta erbacea, perenne, a portamento rampicante, con un fusto esile. Le foglie risultano picciolate e sono di un bel verde scuro intenso. Nel periodo che va da luglio ad agosto produce dei piccoli fiori di color verde-giallastro, non molto appariscenti, dai quali si sviluppano dei piccoli frutticini di forma tondeggiante. L'ambiente ideale per la crescita di questa pianta è quello di montagna, fresco e soprattutto umido. Qualora se ne tentasse pertanto la coltivazione è bene non tenerla assolutamente in pieno sole, garantendole al contrario una posizione totalmente in ombra. Il suolo dovrebbe essere ricco di sostanza organica, sciolto e ben drenante. Tollera serenamente periodi di freddo intenso mentre può soffrire nei periodi caldi e siccitosi.

Foglie di Jiaogulan (Gynostemma pentaphyllum)
        
Proprietà della Gynostemma pentaphyllum. Nel continente asiatico è conosciuta come la pianta dell'immortalità, in grado di restituire energia e salute anche a chi ormai da anni combatte contro patologie croniche. I benefici prodotti dal consumo di questa essenza deriverebbero dall'abbondanza di flavonoidi e da una novantina di saponine triterpeniche, sostanze scoperte negli ultimi anni. Se non conoscete esattamente cosa siamo queste sostanze sappiate solo che fanno bene, parola di seminatore. Le tanto vantate proprietà salutari di questa "erbaccia rampicante" hanno spinto gli esperti ad effettuare studi che potessero confermare quanto appreso solo per sentito dire. E pare che diversi studi specifici di natura farmacologica abbiano effettivamente confermato l'efficacia benefica di questa pianta. La Gynostemma è utile per curare i disturbi ai polmoni, l'asma, le bronchiti,  la tosse,  è  efficace  per  i disturbi  allo  stomaco ed all'intestino, per i problemi di fegato e dei reni, nella depressione, per l'insonnia ed il nervosismo, divina per combattere lo stress ed i problemi di somatizzazione che da questo ne derivano.  Per  non  parlare poi  delle  sue  eccezionali  proprietà  antitumorali,  ipocolesterolemizzanti, ipolipidemiche, immunoprotettive, antiulcerose, antiossidanti, antinfiammatorie ed antitrombotiche.E chi più ne ha più ne metta visto che è stata definita dagli esperti "adattogena", cioè si adatta alle condizioni di salute del nostro organismo ed interviene solo là dove ve ne fosse effettivo bisogno. Fornisce in sostanza risposte organiche specifiche per ciascuna patologia. Che dire, quasi come la celebre brodaglia di Asterix (chi se la ricorda?)!!
     
Semina di Gynostemma pentaphyllum. La riproduzione di questa pianta non presenta assolutamente difficoltà particolari. I semi andrebbero tenuti in ammollo in acqua calda per almeno 24 ore, poi si possono interrare in un composto sufficientemente ricco. La percentuale di germinazione non è elevata, si colloca nei dintorni del 35%, questo è quantomeno quello che ho sperimentato. I semenzai vanno tenuti al riparo dal vento e dal sole, sempre umidi e freschi. Quando le pianticelle cominciano ad allungarsi con un paio di generazioni fogliari allora possono essere trapiantate in contenitori più grandi od in piena terra. La Gynostemma si riproduce agevolmente anche per talea.


La mia Gynostemma pentaphyllum nata da seme due anni fa

   
Buone semine di Gynostemma pentaphyllum a tutti i seminatori!!

domenica 1 maggio 2011

Primo maggio in giardino

Primo maggio di vento e di sole. Un cielo immenso e meraviglioso dove corrono libere e giocose nubi di panna montata. Primo maggio festa dei lavoratori ma per me una giornata densa di lavoro: il fatidico e maledettamente ciclico taglio del prato. Per fortuna i colori del giardino mi ripagano abbondantemente della fatica, e soffermarsi ad ammirarne qualcuno mi riempie gli occhi di vita...


Fiori di cui ignoro il nome appesi alla mia Paulownia


I miei mesembriantemi


Una delle mie rose

sabato 30 aprile 2011

Il Lillà di pasquetta

Ho trascorso la pasquetta in campagna, tra piovaschi e raggi di sole, nel tentativo di grigliare qualche spuntatura di maiale condita con paprica e miele. Tra le piante zuppe d'acqua è spuntato un lillà, e finalmente ho capito perchè era così bella la casetta in Canadà...

giovedì 28 aprile 2011

FIGLI del GRANDE ALBERO

Guardiamo sempre con rispetto e ammirazione il grande Castagno che si erge fiero nel giardino di mio padre.  Per diverse ragioni. La prima, quella più importante, perché una creatura così imponente e così anziana merita rispetto per il semplice fatto di esistere. La seconda perché è bellissimo, e non serve essere necessariamente amanti della natura e del verde per apprezzarne la bellezza e l'armoniosità del fogliame. La terza ragione riguarda la sua meravigliosa capacità di scandire con i suoi tempi e i suoi colori le stagioni, trasmettendo serenità e amore per la vita. Senza mai dimenticare infine gli splendidi marroni che ci è solito regalare ad inizio autunno, squisiti. Una pianta fantastica, enorme, con la sua ombra estiva regala un piacevole fresco riparo dalla calura opprimente, specie quando il vento le accarezza le foglie, regalando quasi una musica rilassante, leggera. Un sogno.
  

Ci ritroviamo spesso a parlare della sua salute perché lo amiamo, il nostro Castagno, d'un amore vero, intimo, silenzioso. Spesso ci preoccupiamo per alcuni acciacchi che comincia a mostrare, nonostante la sua giovane età di rampante settantenne.
A volte il vento, severo ed impassibile nel suo mostrarsi, provoca qualche danno, strappandogli via alcuni rami. Ma lui, il Castagno, con tacita dignità prosegue il suo cammino nel tempo, dando vita a nuovi germogli, nuovi rami. E' come se ci suggerisse ogni volta che in fondo nella vita il miglior atteggiamento possibile è proprio quello di andare avanti, nonostante tutto e contro tutto, andare avanti senza arrendersi alle ostilità del mondo, perché anche quelle fanno parte dello spettacolo dell'esistenza. Ma il nostro amore per lui ci porta spesso ad ignorare la saggezza dei suoi silenti consigli, e le preoccupazioni per il suo futuro aumentano e s'infittiscono.
Qualche anno fa una terribile ondata di caldo, con un vento simile ad un phon acceso con temperatura massima,  gli ha provocato una brutta ferita su tutta la chioma, facendo seccare moltissime foglie, nel giro di due o tre giorni. Non avevo mai visto nulla del genere. Ci siamo spaventati ma poi è arrivato l'autunno che ha reso tutto più "normale", come se nulla fosse accaduto. E' tornato come sempre a produrre piccole gemme, che poi si sono ingrossate; nell'aspetto complessivamente la pianta non sembrava avere nulla di differente rispetto agli anni passati. Quando poi è tornato finalmente a vegetare abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo e abbiamo messo da parte per un po' i nostri timori, ammirandolo nuovamente nel suo massimo splendore.
Negli ultimi anni purtroppo ci si è messo anche il Cinipide Galligeno del castagno a "rompere i marroni", nel vero senso della parola. Un animaletto cinese giunto da lontano a causa di una sprovveduta politica di importazione di piante. L'insetto è arrivato in Italia senza il suo naturale antagonista e questo ha creato uno squilibrio pericoloso, come tutti gli squilibri creati dall'uomo. Il Cinipide ha cominciato a proliferare in modo imponente, spassandosela alla grande, nell'orgia di castagneti piemontesi prima, diffondendosi su tutta la penisola poi, causando notevoli danni. Il tenero animaletto è solito depositare le sue uova nelle gemme a foglia e quando le larve nascono se ne cibano voracemente, formando una sorta di galla. Quando le gemme si aprono in primavera risultano irreparabilmente deformate determinando per la pianta grande sofferenza. Una vera calamità, la cui unica soluzione sembra essere quella di inserire nell'ecosistema l'insetto antagonista, per ricreare un equilibrio accettabile. Questo quanto meno quello che hanno fatto in Piemonte, pare con risultati anche soddisfacenti.


Troppe insidie, troppe avversità, e se il nostro mitico Castagno non ce la facesse un giorno? Come potremmo restarne senza? E lui senza di noi? Quel pezzo di giardino, con la sua erbetta umida e muschiosa, l'odore del sottobosco che diffonde bucoliche sensazioni. Tutto questo potrebbe un giorno svanire sotto i colpi di una natura impazzita e violentata. Questi gli interrogativi che ci hanno spesso portato a riflettere, e abbiamo considerato sempre più la necessità di farsi trovare pronti ad un possibile evento estremo, ad un drammatico trapasso botanico. Il voler essere previdenti, la voglia di non arrendersi alle avversità, di fronte a questo spettacolare esempio della natura, ci ha spinto a tentare la riproduzione del maestoso albero, a clonarlo possibilmente identico, garantendo questo miracolo a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti. "Bisogna seminare i marroni papà", queste le mie parole, "quando poi avremo ottenuto un alberello formato procederemo ad innestarlo prelevando qualche marza dal grande maestro…". L'esperienza di semina era già forte tempo fa, e la sfida non ci preoccupava affatto. Non importava che il progetto avrebbe assunto un significato solo con il passare del tempo, 20 forse 30 anni. Era nostro dovere provvedere, per amore del Castagno, per amore di chi ne avrebbe goduto in futuro.
Il Castagno ci ascoltò e volle darci un segno tangibile della sua consapevole presenza. Sotto il grande albero arrivava l'impianto di irrigazione con lo spruzzino in plastica che faceva capolino, quando veniva aperto il flusso dell'acqua, da una piccola vaschettina conica interrata. Quando l'irrigazione veniva chiusa nella vaschetta rimaneva un po' d'acqua mista a foglie secche di castagno, cadute durante l'autunno e accumulatesi lì. Qualche marrone cadde esattamente dentro questa vaschetta, umida e protetta, quasi per caso, forse per opera del grande albero, non lo so. Ma il miracolo avvenne in tutta la sua magnificenza. Tre piccoli castagnini sbucarono timidi dalla vaschetta dell'irrigazione e si guardarono attorno impauriti. Sopra di loro si ergeva maestoso il Castagno che li aveva generati.


Mio padre si accorse subito del miracolo, li espiantò e li mise in vaso, al riparo, coccolandoli e seguendone meticolosamente la prima fase di crescita, quella più delicata. Oggi tre magnifici alberelli di un paio di metri di altezza spiccano fieri intorno al grande albero, quasi completandolo, come adolescenti spavaldi alla scoperta della vita, come se volessero incoraggiarlo ad andare avanti ed a crederci, contro tutte le avversità e le follie degli uomini.

Tratto da Seminiamoli.it

mercoledì 27 aprile 2011

La bellezza leggiadra e seducente delle Clematidi...

Nella mostra ai Giardini della Landriana ho comprato una Clematide. Devo impegnarmi al massimo per favorirne una crescita rigogliosa. La regola recita: "piedi al fresco e sole in volto", le radici devono prosperare in un suolo fresco ed umido, mentre la pianta sviluppa il fogliame in pieno sole. Poi verso marzo si pota vigorosamente favorendone la ripartenza vegetativa. Intanto ci godiamo i fiori sulla pianta, poi in futuro si vedrà...

martedì 26 aprile 2011

LE PIANTE della SPERANZA

Per CHERNOBYL e FUKUSHIMA


Disastri come quelli di Chernobyl e Fukushima cambiano la storia dell'umanità, le infliggono una ferita profonda, ne violentano e ne trasformano irrimediabilmente il suo dna, purtroppo anche nel vero senso della parola. Le zone limitrofe al disastro rimangono luoghi spettrali, come spettrale è il nemico che vi si aggira, e vi si aggirerà per secoli, spietato e fatale, la radioattività. Gli uomini scompaiono, evaporano nella nube di polvere lasciata dalla loro opera distruttiva, e cala un silenzio angosciante, tutto rimane immobile, come una fotografia che con il passare del tempo ingiallisce, tutto muta rimanendo immutato. E ancora una volta la natura offre uno spiraglio di salvezza agli uomini stolti e dannati, offre loro una possibilità, una speranza di rinascita. E ancora una volta questa rinascita ha origine da un semplice piccolo seme.
        
Le piante possono bonificare il terreno inquinato da metalli pesanti ed elementi radioattivi. Tale capacità venne evidenziata già nel lontano 1948 da alcuni ricercatori italiani e poi approfondita in uno studio del 1977 in Nuova Zelanda e negli anni '80 negli USA. Il dramma verificatosi in Ucraina diede poi la possibilità ai ricercatori di sperimentare effettivamente sul campo questa tecnica depurativa. Trascorsi circa otto anni infatti dal disastro di Chernobyl vennero avviate delle sperimentazioni proprio basate sulla capacità delle piante di estrarre dal terreno sostanze inquinanti. La tecnica che venne utilizzata è nota agli addetti ai lavori con il nome di "Phytoremediation" ed è oggi utilizzata in siti contaminati da metalli pesanti o altri inquinanti per i quali si rende necessaria una bonifica ambientale. Nei terreni vicini a Chernobyl vennero coltivati i girasoli, piante in grado di assorbire mediante la crescita i radionuclidi cesio 137 e stronzio 90.  In uno stagno nei pressi della centrale, dove l'acqua risultava altamente radioattiva, vennero costruite delle zattere e sopra vennero coltivati sempre i girasoli. Le loro radici assorbirono gli inquinanti radioattivi dall'acqua, bonificando lo stagno. Negli Stati Uniti agenzie governative insieme a società private, come la Exxon Corp. e la DuPont,  hanno testato e continuano a farlo diverse varietà botaniche capaci di assorbire inquinanti dal terreno. Certo questa tecnica è lenta rispetto ad altre procedure di tipo chimico, ma è sicuramente meno invasiva e meno costosa; e in alcuni casi, soprattutto quando il problema è rappresentato dalla radioattività, forse è l'unica alternativa possibile.
      
Ma come fanno le piante a purificare il terreno? Nel lunghissimo processo evolutivo le piante hanno sviluppato dei meccanismi metabolici sofisticati per detossificare un'ampia varietà di substrati chimici e renderli più favorevoli alla vita. Inoltre le piante sono ricche di microbi e funghi che possono aiutare a decomporre e smaltire le sostanze chimiche. I radionuclidi in particolare non vengono metabolizzati dalle piante ma vengono stivati nelle radici e nelle foglie. I vegetali così sviluppati verranno gestiti come rifiuto radioattivo, non dovranno pertanto essere lasciati sul posto a decomporsi altrimenti gli elementi radioattivi tornerebbero ad inquinare il terreno. La capacità di assorbimento delle sostanze inquinanti può differire da una varietà botanica all'altra e, mentre è riconosciuta a tutte le piante in genere tale capacità, ve ne sono alcune che eccellono: le cosiddette "piante iperaccumulatrici", quelle in  grado di assorbire concentrazioni di metalli pesanti fino a 500 volte maggiori rispetto alla norma. Le piante iperaccumulatrici sono in sostanza quelle che tollerano valori elevati di metalli nell'apparato radicale e nelle foglie, e che trasferiscono gli stessi da un apparato all'altro.


   
Allora la botanica come piccola speranza da coltivare per un futuro migliore. I giapponesi, gli ucraini e tutte le popolazioni violentate dall'inquinamento della terra e dell'aria, tutti dovrebbero prendere un seme ed interrarlo. La nascita di una piantina sancirà la rinascita della speranza e della voglia di vivere. Nella speranza che il Giappone diventi il paese del GiraSol levante, invito tutti i seminatori a seminare, seminare e seminare, come unica, silenziosa ma efficace risposta verso la follia dilagante del genere umano.

    
       

Il Blog dei Seminatori

____________________________________________________________

Il Blog di Seminiamoli.it nasce dal desiderio di poter interagire con gli utenti del sito http://www.seminiamoli.it/ , per il continuo ed instancabile obiettivo di diffondere l'amore per il verde e la cultura della tutela della natura. Interagire con i propri visitatori per me si traduce in una crescita personale (si impara solo interagendo con gli altri!!!) e in un rafforzamento inarrestabile della mia meravigliosamente folle convinzione che ciascuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa per difendere e migliorare questo piccolo e meraviglioso pianeta.

Tratto dal sito: "Il sito Seminiamoli.it è una sorta di archivio personale, una specie di raccolta della passione per il verde, in cui ho voluto inserire tutte le mie esperienze dirette sulla riproduzione e successiva coltivazione delle varietà botaniche che più mi interessano. Seminiamoli.it non vuole assolutamente essere un contenitore scientifico di informazioni o un manuale didattico virtuale di botanica, può essere invece considerato una sorta di celebrazione della passione per la natura  e per la creazione botanica. Come ideatore e amministratore del sito mi scuso con tutti i cultori della materia, con gli esperti o i professionisti del settore, se il contenuto dovesse risultare in alcune parti incompleto o inesatto. Tutte le informazioni riportate su Seminiamoli.it sono frutto di una ricerca attenta e meticolosa sia su fonti cartacee che virtuali, arricchite ovviamente dalla mia personalissima esperienza diretta nella coltivazione delle specie trattate. Molte parti del sito contengono esperienze dirette degli utenti seminatori o coltivatori, e per me rappresentano senza dubbio la parte più importante del sito stesso, quella in cui posso imparare dagli altri cose nuove ed interessanti. Seminiamoli.it è un percorso di crescita, un cammino tra viali alberati e profumo di fiori, tra passioni per le cose semplici e sfide impossibili, come la semina delle piante tropicali rare e preziose. Seminiamoli.it vuole essere un punto di incontro tra appassionati ed amanti del verde, tra quelli che ancora credono alla ricchezza derivante dalle piante e dagli alberi, e che vogliono diffondere questo credo come si spargono i semi al vento, portando sempre più appassionati a condividere idee, informazioni e progetti."